Intercettazioni: appello a Napolitano

24.06.2012 12:04

 

Leggo nel sito del Quirinale il seguente brano che riporta una affermazione del Presidente della Repubblica Italiana: Al Presidente è stato chiesto anche se ritiene necessaria una legge che regoli la materia delle intercettazioni. "Questa - ha risposto il Capo dello Stato - è una scelta che spetta al Parlamento ed è per la verità una scelta da molto tempo all'attenzione del Parlamento. Se da tanto tempo è all'attenzione del Parlamento vuol dire che si tratta di una questione che meritava già da tempo di essere affrontata e risolta sulla base di una intesa la più larga possibile".

Esprimo il mio disaccordo con la risposta del Presidente Napolitano che invita di fatto il Parlamento ad approvare una legge sulle intercettazioni. Ritengo che il diritto alla privacy dei cittadini, di qualsiasi rango, sia già tutelata dall'Ordinamento italiano e che ogni ulteriore normativa nasca in questo momento storico sotto il grave sospetto che possa servire solo a tutelare ulteriormente una casta già grandemente protetta  anche in modo iniquo. Il semplice fatto che il Parlamento, questo Parlamento, sia "attento" al problema intercettazioni, non garantisce affatto sulla necessità ed opportunità di tale attenzione.

Chiedo dunque all'alta Personalità politica ed istituzionale del Presidente Napolitano di farsi -come dice lui stesso- garante inequivocabile della "ricerca della verità" che la Procura di Palermo sta operando e chiedo altresì, come cittadino non suddito di questo Stato, che il Presidente mi garantisca di poter continuare a vivere in una nazione in cui vige il diritto e non l'arbitrio. Distinti saluti Emanuele Santirocco

 

 

Chi vuole unirsi a questo appello può cliccare Quirinale su un motore di ricerca e trovare sulla homepage l'icona della posta, quindi inviare -copiandolo e incollandolo- questo testo aggiungendo la propria firma o sostituendo la mia al Presidente Napolitano. In questo momento storico mi pare giusto farsi presenti perchè la ricerca della verità che la Procura di Palermo sta operando sulla trattativa Stato-mafia dei primi anni '90 è troppo importante e altrettanto importante è non  tentare neppure di mettere il bavaglio alle intercettazioni che tante cose inique hanno rivelato in questi anni. Le tutele per i cittadini ci sono già  e non occorre una nuova legge, non in questo momento, "puzzerebbe" troppo di bavaglio a tutto vantaggio dei cittadini di serie A e a tutto svantaggio dei cittadini di serie B,C,D  ecc. Partecipare adesso alla vita pubblica e politica anche solo con una mail può farci sentire e riconoscere come cittadini e non come sudditi.