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Lo scrutatore d’anime Spunti su psicologia e società
a cura di Emanuele Santirocco
Sono recidivo, non è la prima volta che mi cimento nella pubblicazione di riflessioni su questi temi. Per una decina d’anni complessivamente ho scritto su periodici locali della mia zona, ma le spinte che mi muovono oggi sono le stesse: la passione, accompagnata dal pensiero che parlare di psicologia e scienze umane possa sempre essere utile, sperando di trovare interlocutori desiderosi di dibattere temi inevitabilmente centrali nella cultura contemporanea.
Tutto questo con la massima semplicità possibile, consapevole dell’enorme complessità che il parlare di questi argomenti comporta. Ecco il perché del titolo:”Lo Scrutatore d’Anime”. E’ una definizione ironica che contiene in sé l’antidoto alla tentazione della seriosità e della presunzione di certa psicologia di saper spiegare agli altri come si vive. Quest’ultimo è un pregiudizio culturale molto diffuso, sia tra gli addetti che tra i non addetti. “Lo Scrutatore d’Anime” originariamente è il titolo di un romanzo psicoanalitico (ed. Adelphi) di Georg Groddeck, padre della psicosomatica, psicoanalista geniale e tendenzialmente eterodosso, contemporaneo di Freud, molto stimato da quest’ultimo e invece molto malvisto dall’establishment psicoanalitico del tempo.
Il sito cercherà di fornire spunti di riflessione e discussione su psicologia e società per la semplice ragione che le due cose sono strettamente e ineludibilmente intrecciate, non solo perché le applicazioni della psicologia rispondono ad esigenze sociali, ma anche perché la costituzione stessa della psicologia individuale nasce in relazione al mondo che l’individuo incontra e di cui fa esperienza. Ognuno di noi costruisce la propria identità attraverso lo scambio continuo, incessante e inevitabile con i genitori e le figure importanti del proprio gruppo familiare; ogni più piccola parte di noi, dei nostri ricordi, delle nostre peculiarità di carattere contiene tracce della relazione con l’Altro e con l’ambiente. Il gruppo, a sua volta, non è una monade, essendo invece inserito in una rete di relazioni sociali i cui intrecci sono numerosissimi; di qui la semplice constatazione che non esiste gruppo o società che non sia composta di individui, così come non esiste individualità che non sia il risultato di interrelazioni col mondo e di continui ed interminabili processi di differenziazione da esso. In questo senso quindi la psicologia è sempre psicologia della relazione interpersonale e secondo questa ottica verrà trattata in questo sito, l’accento sarà dunque posto sulle soggettività piuttosto che sull’oggettività, sulle soggettività e il loro diverso manifestarsi ed intrecciarsi negli incontri umani.